
Pantelleria è un’isola di terra.
Tanto è famosa per le sue acque cristalline, tanto dovrebbe esserlo per i suoi numerosissimi percorsi di trekking.
Fare trekking sull’isola non richiede particolare attrezzatura tecnica.
Vi saranno però utili alcuni consigli:
- Scarpe da Trekking molto traspiranti o buone scarpe da ginnastica.
Pantelleria gode di temperature miti tutto l’anno, anche l’inverno, che qui si riduce ai mesi di Gennaio e Febbraio, non è così rigido. Potreste incontrare vento forte ma sicuramente delle scarpe da trekking traspiranti/estive sono più che sufficienti. - Pantaloni lunghi
Nonostante i sentieri siano puliti, la natura è esplosiva. Se non volete rischiare di graffiarvi caviglie e polpacci vi consigliamo dei pantaloni lunghi. Nelle giornate più calde preferite percorsi all’ombra degli alberi, oppure nelle ore più fresche della giornata. Sarà una decisione difficile quella di indossare dei pantaloni lunghi a luglio o in agosto, piuttosto scegliete un sentiero sul mare. - Acqua
Sembra ovvio ma non lo è. Anche se di solito bevete poco o se di solito vi basta 1 solo litro, non fatevi mai mancare l’acqua da bere. Piuttosto lasciate delle bottiglie in macchina, in una borsa termica, e non fate percorsi troppo lunghi se le giornate sono troppo calde. Non ci sono chioschi o cascate su cui far affidamento.
Qui di seguito qualche idea di percorso.
Percorso 1
Difficoltà: media
Partenza da Cala 5 Denti, sentiero romano – Cala Cottone – Punta Spadillo – Laghetto Ondine.
Se è aperto si fa una tappa al Museo Vulcanologico.
Durata: 6 ore circa (andatura lenta)
Un percorso a strapiombo sul mare con il vento salino che vi scompiglia i capelli. Dall’alto delle sue coste laviche addolcite dal mare, la vista dell’isola con i suoi orizzonti aperti verso l’infinito vi toglierà il fiato. Il sentiero romano vi farà scoprire antichi dammusi e piccole vallate lussureggianti riparate e custodite dalla naturale conformazione delle rocce. Una passeggiata a ritmo lento fino a Cala Cottone, una piccola baia che prende il nome dalle antichissime coltivazioni di cotone oggi ormai scomparse. Una piccola sosta per riprendere il cammino e spingersi fino a Punta Spadillo, dove si erge maestoso il faro. Edificato alla fine dell’800 oggi è completamente ristrutturato. Raramente dimenticherete lo scorcio che vi offre questa passeggiata con il sole all’orizzonte, il blu del mare alla vostra destra e solo il faro a fronteggiare vento e mare.
Si continua attraverso un sentiero di rocce e si giunge a una delle meraviglie dell’isola: il Laghetto delle Ondine. Come un’oasi in mezzo al deserto sarà una vera sorpresa che si rivelerà lentamente ai vostri occhi, questo lago si origina e si rigenera dalle onde del mare. Nei mesi più caldi è possibile anche immergersi nuotando nelle sue acque cristalline. Incastonato come una pietra di giada in un bracciale, il laghetto è poco profondo e quindi le sue acque sono molto più calde rispetto a quelle marine. Una pausa decisamente rinfrescante dopo una passeggiata tra i caratteristici costoni lavici.
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